Nessuno vuole «puntare il dito contro la gestione commissariale per ciò che concerne i disagi sul fronte vaccinazioni e crisi pandemica», chiariscono a fine seduta in una nota congiunta i presidenti Antonio De Caprio e Baldo Esposito. Ma, al di là delle comunicazioni ufficiali, l’assenza (per l’ennesima volta) del commissario Guido Longo alle audizioni di ieri nelle commissioni antindrangheta e sanità del Consiglio regionale ha lasciato il segno. Nel verbale dell’antindrangheta, per esempio, si legge che De Caprio ritiene «non essere accettabile» l’assenza di Longo. «Serve – ha detto ancora il presidente – una presa di posizione ferma da parte di tutti per evitare che i soggetti preposti alla soluzione delle problematiche che attanagliano il territorio calabrese snobbino le convocazioni da parte degli organismi regionali». Non solo la rivendicazione di un ruolo da parte del Consiglio regionale, ma anche – o forse soprattutto – l’appello al rispetto dei rapporti istituzionali. Tanto che pure Esposito, come si legge nel verbale della commissione sanità, «stigmatizza l’assenza del commissario al quale era stata richiesta la presenza perché considerata essenziale». Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Calabria