Ospedale sotto pressione per l’emergenza coronavirus con i casi attivi ormai stabilmente sopra i mille da alcuni giorni e con i ricoveri che non si schiodano da quota 40. La pressione sul San Giovanni di Dio e sugli operatori dei due reparti Covid cresce ogni giorno al punto che, fonti interne alla struttura, raccontano di tensione e stress del personale sanitario. Al Pronto soccorso arrivano continuamente persone che necessitano di assistenza. I trenta posti allestiti nel reparto Covid 1, al piano terra dell’ospedale sono pieni da giorni, così come altri dieci riattivati in gran fretta nel Reparto Covid 2 che con la partenza del persone di Emergency a febbraio era stato chiuso.
La zona grigia, che è situata nella tenda della protezione civile (montata accanto all’ingresso dell’attuale Pronto soccorso), che in questi mesi ha funzionato come primo soccorso per pazienti sospetti Covid è in realtà ora adibita a reparto improvvisato e in questi giorni spesso sta ospitando i pazienti che non trovano posto in reparto o che necessitano di interventi di stabilizzazione e nei giorni scorsi è anche stato necessario tenere ammalati nelle autoambulanze. Una situazione drammatica che impensierisce non poco anche il sindaco Vincenzo Voce, che proprio ieri, dopo aver visitato per più giorni l’ospedale, ha scritto al Commissario straordinario alla Sanità Guido Longo.
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