Era attesa con ansia e una volta attivata (in ritardo rispetto alle altre regioni) si pensava che il piano vaccinale sarebbe decollato. E invece nonostante la piattaforma di Poste Italiane per la prenotazione delle vaccinazioni sia attiva tutto va avanti in ritardo. Tra il mancato caricamento dei dati, le dosi non sufficienti e le difficoltà organizzative siamo arrivati ad aprile e ancora la campagna di immunizzazione procede avanti a macchia di leopardo con anziani che vengono spediti in punti vaccinali lontani, con i medici di base che dovrebbero essere coinvolti per legge nella campagna e che invece ancora sono in attesa e con le farmacie alla porta. I tempi per terminare almeno la fascia di priorità sembrano essere lunghi e la situazione di caos viene forografata bene dalla Cgil. Il sindacato, infatti, ricorda: «Il dramma della prevenzione vaccinale Covid-19 continua ad evidenziare le carenze del Servizio sanitario regionale e le relative negatività gestionali. Deve ritenersi vergognoso che Anziani, Disabili e Soggetti vulnerabili siano costretti a percorrere decine di Km, dalla propria residenza, per poter raggiungere la Sede Vaccinale resa disponibile per la somministrazione del Vaccino. Questa è la conferma delle gravi carenze e della programmazione deficitaria della Medicina territoriale che proprio nella fase pandemica avrebbe dovuto dispiegare la propria attività organizzativa, facilitando la garanzia del diritto alla salute, a partire dalle azioni di prevenzione, prima ancora di quelle relative alle Diagnosi e Cure. Una fase di grave emergenza sanitaria, caratterizzata nella nostra Regione da atti di indirizzo politico che alimentano le problematiche connesse alle attività sanitarie, per le quali risulta necessario ed impellente l’esercizio sostitutivo del governo nazionale». Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Calabria