L’ultima rilevazione dell’Agenas sulla pandemia “battezza” la zona rossa in Calabria. E riporta un dato allarmante: il numero dei ricoveri per Covid in area non critica (reparti di malattie infettive, medicina generale e pneumologia) ha raggiunto la soglia critica del 40%, mentre i ricoveri in terapia intensiva aumentano ogni giorno pur attestandosi ancora al 24%, sei punti al di sotto dalla soglia critica. Uno scenario in continuo peggioramento che (ri)catapulta la Calabria in zona rossa, almeno fino al 6 aprile. Basti pensare che negli ultimi 3 giorni si è passati dal 36% di occupazione delle aree mediche al 40% di sabato e dal 22% di occupazione delle terapie intensive al 24% di sabato. Particolarmente sotto pressione gli ospedali hub di Catanzaro e Cosenza, dove la Federazione sindacale dei Medici uniti (Fismu) parla di «quadro desolante» e «situazione drammatica per chi è in prima linea», tiene – almeno per adesso – il Gom di Reggio. A Rossano un 94enne è deceduto in pronto soccorso.
Il tasso cresce più della media La stessa ordinanza regionale che conferma l’introduzione della zona rossa parla chiaro: «Dal report di monitoraggio settimanale del Ministero della Salute e dell’Iss è emerso che i dati regionali correnti confermano un trend verso la soglia di rischio elevato, con costante crescita del numero assoluto dei casi confermati, rispetto alla settimana precedente, con aumento anche del tasso di positività superiore alla media nazionale, unitamente all’incremento dei posti letto occupati in area medica e terapia intensiva».
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