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Cassano, i terreni del boss diventeranno a breve sede d’un cimitero

Rallentano i lavori per la costruzione del cimitero a Sibari riutilizzando i terreni confiscati all’ex boss della Sibaritide Giuseppe Cirillo ma il progetto va avanti. L’Ente Sibarita è stato costretto ad ordinare lo sgombero dei terreni di contrada “Tre Ponti” nei terreni dell’ex “Azienda Avicola Calabrese” dopo che gli uomini della Polizia Locale hanno riferito di una occupazione abusiva degli stessi e della contestuale presenza di mandrie e greggi. Nella relazione firmata dall’architetto Anna Maria Aiello si accerta che «l’immobile è attualmente “abusivamente occupato” da (omissis) in qualità di “occupante del terreno e, per come dichiarato, custode e conduttore degli animali per conto (omissis). Rilevato che il (omissis) è in assenza di qualsiasi titolo per occupare e/o custodire animali su terreni di proprietà comunale in nome proprio, o per conto terzi, se ne ordina lo sgombero del complesso immobiliare».

La notizia era dello scorso mese di gennaio: l’amministrazione comunale – su impulso del sindaco Gianni Papasso – aveva emanato un atto di indirizzo politico destinato agli uffici con l’obiettivo di costruire un nuovo camposanto a Sibari revocando, allo stesso tempo, la delibera del settembre 2019, adottata dalla Commissione straordinaria, con la quale, invece, era stato approvato il progetto preliminare relativo al completamento del Cimitero comunale di Cassano Centro e la gestione dell’intero complesso da attuare per mezzo di un project financing così come presentato da un’Ati composta da imprese private.

L'articolo integrale potete leggerlo nell'edizione cartacea – Calabria

 

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