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Il tour di Figliuolo in Calabria guarda oltre i numeri (ufficiali)

Il generale dell'Esercito: "Costruiremo qui 4 grandi hub e faremo arrivare dosi sufficienti per tutti". Dai dati del governo la Calabria in ritardo sull'immunizzazione di over 80 e personale scolastico

Un’intera giornata dedicata a girare in lungo la Calabria è servita al generale Francesco Paolo Figliuolo, commissario nazionale per l’emergenza Covid, per toccare con mano la complessa situazione esistente tra il Pollino e lo Stretto. Nonostante tutto, però, il responsabile incaricato dal governo si mostra fiducioso: «Ci sono grandi potenzialità per fare hub vaccinali in Calabria. Ne faremo quattro, il primo sarà a Catanzaro, in quest’area fieristica che il sindaco Sergio Abramo ha gentilmente reso disponibile.

C’è la struttura, l’infostruttura, la parte logistica che rivestiremo con gli assetti capacitivi, sanitari e tecnici. Accelereremo sulla somministrazione dei vaccini costruendo questi grandi hub e facendo arrivare le dosi necessarie in tempo. Il prossimo 29 marzo, arriveranno in Italia un milione di vaccini Pfizer, 1,3 di Astrazeneca e oltre 500mila di Moderna. Reperiremo, inoltre, medici e infermieri con apposite convenzioni». Accompagnato dal responsabile della Protezione civile, Fabrizio Curcio, il generale dell’Esercito ha fatto tappa alla Cittadella regionale di Catanzaro, prima di spostarsi a Cosenza e concludere a Taurianova, nel Reggino, il suo tour calabrese.

Nel briefing con i vertici della Regione - rappresentati dal presidente Nino Spirlì e dal commissario per la sanità Guido Longo - Figliuolo ha assicurato che la Calabria è in perfetta linea con l’evoluzione del piano vaccinale nazionale.

Cosa dicono i numeri ufficiali

La realtà sui vaccini, contenuta nelle cifre ufficiali fornite dal governo e aggiornate a ieri mattina, è ben distante da quella rappresentata nella sintesi offerta dal presidente facente funzioni della Regione Nino Spirlì («la Calabria ha fatto un ottimo lavoro»), a chi ha chiesto conto del confronto avuto con Figliuolo e Curcio. Senza troppi di parole: la Calabria sta accumulando ritardi importanti sulla vaccinazione di categorie chiave come gli over 80 e il personale scolastico.

Carenza sulle dosi di richiamo

In Italia 8 Regioni hanno finora vaccinato (con due dosi) meno del 20% degli ultraottantenni, secondo i nuovi dati pubblicati sul sito governo.it. Si tratta di Sardegna 6,32%, Toscana 10,47%, Calabria 13,03%, Umbria 16,57%, Lombardia e Puglia 17,28%, Sicilia 17,86% e Abruzzo 18,49. Al capo opposto della classifica ci sono, in testa, la Provincia autonoma di Trento con il 41,37% degli over 80 vaccinati e la Provincia autonoma di Bolzano (35,73%). Tra le Regioni la migliore è la Basilicata con il 34,88%, poi l’Emilia Romagna con il 30,18%. Tra le altre regioni il Lazio è al 27,56%, il Veneto al 21,03%, il Piemonte al 21,97%.

Scuole all’anno zero

Ancora più paradossale la situazione dell’immunizzazione del personale scolastico. Coloro che hanno completato ha completato il ciclo vaccinale - prima e seconda dose - in Calabria: sono 89 persone, secondo i dati pubblicati da Palazzo Chigi: lo 0,19% del totale. La prima iniezione è stata somministrata a 9.212 persone (il 19,87%). In entrambi i casi, questa regione è ben al di sotto della media nazionale (prima dose al 56.56%, prima e seconda allo 0,87%).

Rsa e personale sanitario

Per quanto riguarda ospiti ed operatori delle Rsa, la prima dose è stata ricevuta da tutti gli 11.333 pazienti. La seconda da meno della metà (il 49,24%, a dispetto di una media nazionale del 69,65%). In linea con gli standard nazionali i dati sul personale sanitario: l’82,77% ha ricevuto la prima dose; il 77,4% prima e seconda. C’è, infine, il caso di circa 52mila vaccini somministrati a persone non ufficialmente rientranti tra categorie prioritarie e fragili. Non sarebbe male, da parte dei responsabili della campagna, un po’ di chiarezza per capire a chi sono andati.

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