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Sanità in Calabria: l'emergenza c'è, il personale no

Il paradosso rilevato dal Tavolo Adduce: Regione in ritardo con le assunzioni previste dai decreti Covid

Un significativo peggioramento dei Livelli essenziali di assistenza, l’ennesimo disavanzo finanziario “non coperto”, il paradosso di una Calabria dove, nonostante l’emergenza Covid, il personale sanitario diminuisce in termini di numeri assoluti. L’ultimo verbale della riunione - la prima per il commissario Guido Longo, l’ultima per l’ex sub Maria Crocco - pre-natalizia del Tavolo Adduce, deputato al monitoraggio sul Piano di rientro, è un compendio delle negatività presenti nella sanità di questa regione.

La proiezione 2019 per i Lea, che misurano la quantità e qualità dei servizi sanitari in una singola regione, è di 119. Un cifra ben lontana da quella minima per guadagnare la sufficienza (160) e soltanto parzialmente “influenzata” dagli effetti nefasti della pandemia. C’è da poco stare sereni, insomma. Nel 2018 si arrivò a toccare quota 162. Tutto questo fa dire ai ministeri vigilanti (Salute ed Economia) di essere di fronte a un «rilevante peggioramento».

Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Calabria

 

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