Rito abbreviato. L’ex comandante dei vigili del fuoco della provincia di Cosenza, Massimo Cundari, 56 anni, ha scelto il rito alternativo di giudizio nel procedimento in cui è imputato di concussione. Sarà dunque giudicato - sulla base degli atti contenuti nel fascicolo del pubblico ministero - dal gup, Salvatore Carpino, il prossimo 13 aprile. La scelta dell’abbreviato gli consentirà di ottenere, in caso di condanna, lo sconto di un terzo della pena. Cundari è difeso dagli avvocati Nicola Carratelli e Valentina Branda. Il dirigente pubblico, sospeso dal servizio, è finito sott’inchiesta per effetto della denuncia di un imprenditore dell’area di Montalto Uffugo dal quale aveva preteso la consegna di somme di denaro. Le indagini, condotte dai carabinieri del Reparto operativo, diretti dal tenente colonnello Raffaele Giovinazzo, hanno nelle settimane successive fatto registrare una inattesa svolta: Cundari, infatti, è stato fermato subito dopo aver ricevuto una busta contenente denaro consegnatagli dall’imprenditore. La circostanza, insieme con gli elementi di accusa fondati su intercettazioni e acquisizioni documentali, hanno indotto il pubblico ministero Giuseppe Visconti a chiedere l’arresto del funzionario pubblico. Ma quali sono i retroscena svelati dagli atti d’inchiesta? Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Calabria