Un proiettile calibro 9 conficcato nel soffitto. E un assistente della Polizia penitenziaria disarmato con la forza dai fratelli della compagna, forse destinataria della pallottola finita, per fortuna, da un’altra parte. È la storia di un mancato femminicidio avvenuto in una palazzina di Rende. A ricostruire fatti e circostanze i carabinieri guidati dal capitano Maria Chiara Soldano allertati da una telefonata fatta al 112 dai familiari della donna scampata al piombo esploso dalla pistola di ordinanza da Carlo Mariarota, 48 anni, in servizio nel penitenziario di Cosenza. Gl’investigatori dell’Arma, ascoltate le testimonianze dei presenti e della potenziale vittima, hanno arrestato il quarantottenne con l’accusa di tentato omicidio. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Calabria