Calabria

Sabato 23 Novembre 2024

‘Ndrangheta e sanità a Lamezia. Chiesta la condanna per tutti gli imputati

Il pronto soccorso dell'ospedale di Lamezia Terme

Variano da 14 anni a 8 mesi di reclusione le richieste di condanna che il pubblico ministero Chiara Bonfadini ha avanzato nei confronti delle persone imputate nel processo “Quinta Bolgia”, scaturito dall’inchiesta con cui la Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro ha svelato l’infiltrazione delle cosche lametine nella sanità pubblica che ha portato allo scioglimento dell’Azienda sanitaria provinciale di Catanzaro. L'inchiesta, scattata nel novembre del 201, portò all’arresto di 22 persone tra imprenditori, politici e amministratori, tra cui anche l'ex direttore generale dell'Azienda sanitaria provinciale di Catanzaro Giuseppe Perri e l'ex direttore amministrativo Giuseppe Pugliese. In particolare, il Pm ha chiesto al Gup distrettuale del Tribunale di Catanzaro Paola Ciriaco, la condanna di Pietro Putrino   (difeso dall’avvocato Francesco Gambardella) a 14 anni di reclusione; Diego Putrino ( 39 anni), a 11 anni di reclusione (difeso dall’avvocato Gambardella); Diego Putrino (53 anni) a 11 anni di reclusione (difeso dall’avvocato Giuseppe Senese); Vincenzo Torcasio  detto "Enzino" a 10 anni e 10 mesi di reclusione (difeso dall’avvocato Antonio Larussa); Silvio Rocca  e Ugo Bernando Rocca entrambi a 12 anni di reclusione (difesi dagli avvocati Salvatore Staiano e Renzo Andricciola); Franco Antonio Di Spena  detto Tony a 6 anni di reclusione e assoluzione dal capo 1 (difeso dagli avvocati Lucio Canzoniere e Aloisio); Robert Frank Gemelli  a 3 anni e 4 mesi di reclusione (difeso dall’avvocato Larussa); Sebastiano Felice Corrado Mauceri a  3 anni e 4 mesi di reclusione (difeso dall’avvocato Larussa); Giuseppe Pugliese a 8 mesi di reclusione (difeso dall’avvocato Franco Laratta); Giuseppe Perri  a un anno e 4  mesi di reclusione (difeso dall’avvocato Antonio Larussa). Il pubblico ministero ha inoltre chiesto la condanna de “La Pietà Putrino srl” (assistita dall'avvocato Michele Cerminara) per gli illeciti amministrativi a 180mila euro relativamente a 600 quote e   240mila euro per 800 quote. Archiviata invece la posizione di Alfredo Gagliardi (difeso dall’avvocato Larussa). Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Calabria

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