A quasi sette mesi dalla sottoscrizione dell’accordo tra sindacati e struttura commissariale per il riconoscimento di incrementi economici per l’attività straordinaria svolta dai lavoratori del comparto del servizio sanitario della Regione Calabria in occasione dell’emergenza da Covid-19, ancora nemmeno un euro è arrivato nelle tasche degli operatori che in questi mesi hanno combattuto in prima linea contro il coronavirus. «E anche quando, alla fine - rileva la segretaria generale della Cisl Fp Luciana Giordano -, siamo riusciti a raggiungere l’intesa con la firma del soggetto attuatore per l’emergenza Covid, Antonio Belcastro, e del capo di Gabinetto della Giunta regionale, Luciano Vigna, la procedura di assegnazione delle relative risorse alle Aziende ospedaliere e alle Asp calabresi con il necessario e contestuale provvedimento che forniva le indicazioni dei termini e dei criteri di ripartizione delle risorse fissati nell’accordo del 6 luglio scorso si è incagliata in un misterioso e incomprensibile iter che non ha ancora visto la luce». A questo punto, per la segretaria della Cisl Fp, la misura è colma: «Dopo aver seguito tutte le procedure e tutte le azioni previste dal sistema di relazioni sindacali per l’affermazione di una giusta e legittima rivendicazione che coinvolge migliaia di operatori del servizio sanitario calabrese, visto il perdurare dell’assenza di risposte, ritengo che l’unica via percorribile per poter rendere esigibile un diritto riconosciuto da norme imperative di rango costituzionale è quella dell’azione giudiziaria sia in sede civile che penale». Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Calabria