Delibere, determine, file prelevati dai pc, documenti consegnati anche dagli indagati e quei presunti legami con le logge massoniche segrete. È corposa la mole di lavoro che i pm della Procura di Paola stanno cercando di smaltire in questi giorni alla ricerca di riscontri e di elementi che possano essere utili alle indagini. Proprio quelle indagini che, mercoledì scorso, hanno portato a una raffica di perquisizioni e controlli eseguite dai carabinieri della Compagnia di Scalea in diversi Comuni dell’Alto Tirreno cosentino e in Enti pubblici della Basilicata. L’inchiesta del procuratore capo Pierpaolo Bruni e dei suoi sostituti (i pm Maria Francesca Cerchiara e Antonio Lepre) ha puntato i riflettori sull’esistenza di un presunto cartello di professionisti (tra i quali ingegneri, architetti, amministratori e tecnici comunali) che avrebbe pilotato appalti per importanti opere pubbliche. Ciò che ha fatto poi molto clamore è che ci sarebbe persino l’interesse di logge massoniche segrete. Infatti, tra gli indagati tre sono accusati, tra l’altro, di violazione della Legge Anselmi. Si tratta dell’architetto Francesco Arcuri, 57 anni residente a Diamante; del professionista Luigi Cristofaro, 37 anni di Belvedere e con incarichi anche nel Comune di Scalea; e di Vincenzo Donato Rosa, 57 anni di Scalea. A loro tre, oltre ad altri capi di imputazione, viene contestata appunto la violazione della Legge Anselmi, che vieta la costituzione delle logge massoniche coperte. Arcuri e Luigi Cristofaro confermano la loro regolare iscrizione alla Massoneria. Tanto che lo stesso Arcuri avrebbe personalmente consegnato ai carabinieri la sua scheda di iscrizione alla Gran Loggia d'Italia, Obbedienza di Piazza del Gesù. Probabilmente, già questa mattina, lo stesso Arcuri (difeso dall’avvocato Francesco Liserre) e Luigi Cristofaro (difeso dagli avvocati Massimiliano Rosti e Italo Guagliano) potrebbero chiarire la loro posizione nel corso dell’interrogatorio che si svolgerà nella sede della Compagnia dei carabinieri di Scalea, guidata dal capitano Andrea Massari. Gli indagati, infatti, hanno ricevuto dai pm un invito a sottoporsi a interrogatorio dopo che mercoledì scorso è stato loro notificato un avviso di garanzia. Si tratta, quindi, di indagini che lasciano presupporre sviluppi investigativi. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Calabria