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Calabria, Spirlì attacca il governo: "Non parteciperò più a Conferenza Stato-Regioni"

Il presidente facente funzioni della Giunta regionale scrive a Conte e a tre ministri sul mancato rinvio delle elezioni provinciali: "Ristabilire collaborazione nei processi decisionali"

«Con estremo rammarico comunico la volontà di non partecipare alle prossime conferenze unificate fino a quando non venga ristabilito il tanto auspicato senso di collaborazione nei processi decisionali che coinvolgono materie di competenza dello Stato e delle Regioni».

È quanto scrive il presidente della Regione Calabria, Nino Spirlì, in una lettera indirizzata al presidente del Consiglio dei ministri, Giuseppe Conte, e ai ministri per gli Affari regionali e le autonomie, Francesco Boccia, dell’Interno, Luciana Lamorgese, e della Salute, Roberto Speranza, dopo il mancato rinvio delle elezioni provinciali a Reggio Calabria e Cosenza, convocate, rispettivamente, per il 25 gennaio e il 7 febbraio 2021.

La lettera

Nella lettera, il presidente Spirlì ricorda di aver differito la data delle elezioni regionali all’11 aprile 2021, dopo aver preso atto del verbale del Cts del 29 dicembre scorso, nel quale veniva evidenziato «il rischio derivante dalle procedure di voto in un contesto regionale da tempo classificato a rischio elevato».

Successivamente – come viene riportato nella lettera al Governo –, il presidente Spirlì aveva, con una nota datata 14 gennaio, posto l’attenzione «sulle conseguenze della competizione elettorale sul quadro epidemiologico regionale» e chiesto «un provvedimento urgente di rinvio», in quanto le elezioni in questione, sebbene di secondo livello, «coinvolgono migliaia di amministratori e determinano una consistente mobilità tra i territori». A questo si aggiunge che, in seguito all’approvazione della legge 126 (che ha abrogato il dl 103), «le consultazioni elettorali – è scritto ancora nella missiva – si svolgeranno in assenza di modalità operative, precauzionali e di sicurezza per la raccolta del voto».

"Assordante silenzio"

Nella lettera, dopo aver preso atto «dell’assordante silenzio» sulla questione da parte delle istituzioni preposte, il presidente Spirlì rileva che, «oltre al rammarico, nasce la consapevolezza che tali omissioni siano frutto di dannosi calcoli o riflessioni di natura politica e partitica che stridono con l’assoluta e primaria esigenza di garantire la salute dei cittadini in una terra, la mia Calabria, che vede intere categorie ferme nelle attività e annichilite nelle aspettative per l’avvenire».

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