"Il peggiore fallimento di pianificazione infrastrutturale degli ultimi 30 anni, in Calabria". Così Roberto Galati, dell’associazione Ferrovie in Calabria scrive in una nota sulla recente bozza del Piano Nazionale di Ripresa a Resilienza, relativo all'utilizzo delle risorse del Recovery Fund.
"I roboanti annunci degli scorsi mesi sulla realizzazione di una reale ferrovia ad Alta Velocità (quindi con velocità massima di 300 km/h) da Salerno a Reggio Calabria (più probabilmente Villa San Giovanni), finanziata attraverso il Recovery Fund, si sono liofilizzati in un paio di righe all'interno del documento pubblicato nelle ultime ore":
"Si estenderà l’Alta Velocità al Sud, lungo la direttrice Napoli-Bari che viene conclusa, e con la massima velocizzazione della Salerno-Reggio Calabria, ottimizzando gli interventi".
"Molto semplicemente, si realizzerà la cosiddetta "Alta Velocità di Rete - AVR", ovvero la velocizzazione dell'attuale Ferrovia Tirrenica Meridionale da Salerno a Reggio Calabria. "Non c'è ancora alcun dettaglio, neanche minimo, su come si pensa di realizzare questa "massima velocizzazione della Salerno - Reggio Calabria", considerando che gran parte del tracciato di certo non permette automaticamente un upgrade fino a 250 km/h, fondamentalmente la massima velocità raggiunta su alcune linee ferroviarie tradizionali elettrificate a 3000 V cc, ma con caratteristiche plano-altimetriche da tratte AV/AC (come nel caso della Direttissima Roma - Firenze o della Linea a Monte del Vesuvio tra Salerno e Napoli)".
Sulla ferrovia ionica, denuncia Galati, le maggiori criticità: anche in questo caso, difficilmente si riesce a comprendere cosa si voglia fare. Il documento recita: "Si prevedono specifici investimenti di upgrading, elettrificazione e resilienza al sud (tra le linee specificatamente interessate si possono citare Ionica Sibari-Catanzaro Lido-Reggio Calabria, Venafro - Campobasso – Termoli, Nodo di Catania, Raddoppio Decimomannu Villamassargia, Collegamento ferroviario aeroporto di Olbia, e altre)".
"Ancora una volta, inoltre - prosegue Galati - risulta non pervenuta la Catanzaro Lido - Lamezia Terme Centrale: in questo caso non solo non si spacciano per appena finanziati con il Recovery Fund lavori già in corso, ma si evita completamente di menzionare questa linea per la quale sono stati già stanziati altri 80 milioni di euro nel 2018 per rettifica ed elettrificazione, ma dove di lavori non vi è ancora alcuna traccia".
Infine, l’affondo: "Chi si è impegnato, a grandi linee, qualcosa di concreto ed adeguato alle esigenze del territorio, bene o male ha ottenuto. Tutti, tranne la Calabria, nonostante la cospicua presenza di senatori e deputati di ogni colore politico, che a loro volta potevano rivolgersi ad altrettanti assessori (escluso quello regionale ai trasporti, praticamente scomparso), consiglieri regionali, provinciali, di città metropolitane, eccetera eccetera. Ovviamente speriamo di essere smentiti, e saremo pronti a porgere le nostre scuse, se eventuali figure politiche nazionali e/o regionali riusciranno a decifrare gli oracoli presenti nel documento del Recovery, fugando tutti i nostri dubbi".
Persone:
Caricamento commenti
Commenta la notizia