Regione Calabria ancora sconfitta. Confermato il ritorno in classe delle scuole Elementari e Medie. Il Consiglio di Stato ha infatti respinto il ricorso della Regione sull'ordinanza delle scuole che il Tar aveva sospeso venerdì scorso. Lo stabilisce il decreto numero 18 del 2021 della sezione terza del Consiglio di Stato, presieduta da Franco Frattini. Le lezioni rimangono in presenza. Il Consiglio di Stato ha infatti ritenuto il ricorso della Regione ammissibile e lo ha respinto. Di fatto secondo il Consiglio di Stato l'ordinanza del presidente Spirlì doveva essere accompagnata da dati scientifici. «A fronte di norme statali successive alla ordinanza regionale - è scritto nel testo - l’eventuale misura regionale più restrittiva, tenuto conto della rilevanza del diritto alla istruzione e del contesto di socialità specialmente per gli alunni più giovani, avrebbe dovuto essere motivata con dati scientifici evidenzianti il collegamento tra focolai attivi sul territorio e impatto della attività scolastica in presenza». Inoltre, viene evidenziato che «nella ordinanza regionale vi è una chiusura generalizzata senza alcuna, ove esistente, indicazione di zone interessate da incremento di contagi; né, peraltro, le problematiche relative al trasporto (movimentazione di persone) - risolvibili con diligente ed efficace impegno amministrativo nei servizi interessati - possono giustificare la compressione grave di diritti costituzionalmente tutelati dagli studenti interessati».
Nei giorni scorsi il presidente della Regione Spirlì aveva sottolineato: “Non si può procedere all'emanazione di una nuova Ordinanza di chiusura delle scuole primarie di primo e di secondo grado in quanto il relativo provvedimento sarebbe nullo ai sensi dell'art. 21-septies della L.241/1990 sul procedimento amministrativo e potrebbe costituire di rilievo penale, ex art. 650 c.p., qualora inteso come inottemperanza all'ordine giudiziale". Per questo il passaggio al Consiglio di Stato. Ma adesso la "bocciatura".
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