Quello dell’occupazione abusiva delle case popolari «è un fenomeno che minaccia la sicurezza degli inquilini e rischia di vanificare le attività di riqualificazione dei quartieri poste in essere dalla Regione Calabria in collaborazione con Aterp e Comuni». Queste erano le premesse su cui nell’estate del 2018 venne firmato a Cosenza un «protocollo di legalità» sottoscritto anche dalla Prefettura e adottato sulla scia delle «positive ed incoraggianti esperienze di Catanzaro e Lamezia Terme». Basta scorrere le cronache locali di quei mesi per capire come fosse stata messa in piedi un’imponente azione di censimento degli alloggi Aterp occupati abusivamente, con tanto di spiegamento di forze dell’ordine. Ne emerse una situazione drammatica. A poco più di due anni da quelle iniziative, il Consiglio regionale ha approvato, nell’ultima seduta dell’anno, una proposta di legge presentata da Pierluigi Caputo (“Santelli Presidente”) recante "Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 30 marzo 1995, n. 8 (Norme per la regolarizzazione delle occupazioni senza titolo degli alloggi di edilizia residenziale pubblica)". Si tratta, nei fatti, di una proroga dei termini per fare domanda di regolarizzazione e dunque sanare le occupazioni abusive.