Bar, ristoranti, trattorie ed agriturismi riaprono dopo il lungo periodo di lockdown delle feste che ha provocato, in Calabria, una perdita di circa 10 milioni di euro solo per la cancellazione dei tradizionali pranzi e cenoni di Natale e Capodanno.
Con il ritorno della zona gialla tornano a servire al tavolo oltre 15 mila tra ristoranti e bar
E’ quanto stima la Coldiretti nel sottolineare che con il ritorno della zona gialla possono tornare a servire al tavolo e al bancone gli oltre 15mila tra ristoranti, bar, pizzerie e agriturismi con 32668 presenti in Calabria. Risultano – sottolinea la Coldiretti – anche molte le strutture che per le difficoltà e la situazione di incertezza hanno deciso di non riaprire anche per il calo del volume di affari dovuto all’assenza di turismo, allo smartworking e alla diffidenza ancora presente tra i cittadini che registra ancora dati preoccupanti sul contagio da Covid.
Consumi fuori casa crollati del 48% nel corso del 2020
I consumi fuori casa per colazioni, pranzi e cene fuori casa sono crollati del 48% nel corso del 2020 con una drastica riduzione dell’attività che – sottolinea la Coldiretti – pesa sulla vendita di molti prodotti agroalimentari, dal vino, alla carne al pesce, dalla frutta alla verdura che trovano nel consumo fuori casa un importante mercato di sbocco. In alcuni settori come quello ittico e vitivinicolo la ristorazione – continua la Coldiretti – rappresenta addirittura il principale canale di commercializzazione per fatturato ma ad essere stati più colpiti sono i prodotti di una certa gamma dal vino ai salumi, ai formaggi. Il crollo delle vendite nella ristorazione – sottolinea la Coldiretti – non è certamente compensato dall’aumento di circa il 12% che si è verificato negli acquisti familiari di alimenti e bevande nel 2020.
"Difendere la prima ricchezza della regione"
Le difficoltà della ristorazione – continua la Coldiretti –si trasferiscono a cascata sulle industrie alimentari e aziende agricole e agroalimentari lungo la filiera impegnate a garantire le forniture. Si tratta di difendere la prima ricchezza della regione sia in valore economico che per qualità, sicurezza con una tendenza che nel periodo pre-Covid era marcatamente in espansione; un comparto economico più importante che ha come punto di forza, l’elemento distintivo delle produzioni regionali. L’emergenza Covid ha dimostrato che il cibo ha un grande valore strategico per il Paese. “In questo momento difficile continuiamo a chiedere di privilegiare il consumo di prodotti alimentari Made in Calabria per aiutare l’economia, il lavoro ed il territorio #mangiaitaliano” - dichiara Franco Aceto della Coldiretti Calabria - nel sottolineare l’importanza che “misure di ristoro adeguate siano previste per l’intero sistema agroalimentare su cui ricadono gli effetti negativi delle chiusure e delle limitazioni del canale ristorazione”.
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