Una seconda ondata che è divenuta un fiume in piena che ha travolto il Vibonese. Dalla costa alla montagna il Covid, infatti, prosegue la sua corsa senza incontrare ostacoli. Preoccupa il caso Piscopio – il focolaio più grande della Calabria con 340 casi – dove il contagio non dà tregua. Meno tamponi e meno positivi negli ultimi giorni ma come comunicato dalla stessa Azienda sanitaria provinciale «l’indice Rt non è possibile calcolarlo in quanto i dati acquisiti sono insufficienti, considerato che quasi tutti i soggetti interessati risultano asintomatici». E se «290» sono i casi segnalati dall’Asp, dalla stessa si viene a sapere – per come il dirigente scrive al sindaco di Vibo – che «dall’analisi approfondita dei dati emersi dall’indagine epidemiologica, considerato che a seguito della scarsa collaborazione dei cittadini nella ricostruzione dei contatti, una percentuali di soggetti positivi potrebbe essere sfuggita», dunque, «potrebbero essere maggiori». Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Calabria