A oltre due mesi dall’investitura ricevuta dal Consiglio dei ministri, il commissario per la sanità calabrese Guido Longo sta continuando a operare (quasi) in solitudine. I superpoteri che il nuovo decreto Calabria gli attribuisce sono stati utilizzati solo in minima parte, complice la penuria di collaboratori che avrebbero dovuto affiancarlo nell’azione di risanamento di un settore disastrato. Nel provvedimento recentemente convertito in legge dal Parlamento è espressamente previsto che la Regione metta a disposizione del commissario ad acta un contingente di personale, pari a 25 unità, utile all’espletamento del mandato. Ebbene, nonostante le procedure avviate, a oggi sono soltanto 3 le unità trasferite negli uffici dove quotidianamente opera Longo. Una situazione resa ancora più complessa dall’addio della sub-commissaria Maria Crocco e dalla crisi di governo a Roma, che ha impedito la nomina di un suo (si può arrivare fino a tre) sostituto. E nemmeno la “messa a disposizione” dell’intero dipartimento Sanità disposta dalla Giunta regionale ha prodotto rilevanti cambiamenti.
Un aiuto concreto, adesso, potrebbe arrivare da Agenas, l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali. Sulla scrivania del commissario sono infatti arrivati da qualche giorno - per una valutazione finale - circa 80 curricula di professionisti che hanno aderito alla manifestazione d’interesse indetta dallo stesso ente dipendente dal ministero della Salute.
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