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Coronavirus: anche la Calabria diventa area gialla come Basilicata, Lombardia e Piemonte

Il ministro della Salute, Roberto Speranza, firmerà, sulla base dei dati della Cabina di Regia riunitasi oggi, una nuova ordinanza con cui si dispone l’area gialla per le regioni Basilicata, Calabria, Lombardia e Piemonte.

Il ministro della Salute, Roberto Speranza

Il ministro della Salute, Roberto Speranza, firmerà, sulla base dei dati della Cabina di Regia riunitasi oggi, una nuova ordinanza con cui si dispone l’area gialla per le regioni Basilicata, Calabria, Lombardia e Piemonte. Decisa, invece, l’area arancione per la regione Abruzzo. L’ordinanza sarà in vigore dal 13 dicembre.

Soddisfatto il presidente facente funzioni della Regione Calabria, Nino Spirlì:  «Il ministro Speranza mi ha appena comunicato che la Calabria andrà in zona gialla da domenica prossima, dopo la pubblicazione del relativo provvedimento in Gazzetta ufficiale, previsto per domani».

«È una conferma – prosegue – di un trend positivo reso possibile dal comportamento dei calabresi e dall’organizzazione del nostro sistema sanitario. Essere in zona gialla non risolve però il grave problema rappresentato dal Covid. Il virus è attivo e continua a vivere in mezzo a noi. I calabresi dovranno continuare a mantenere un comportamento responsabile, saper gestire – con doveroso autocontrollo – ogni attività personale, familiare e sociale, al fine di evitare un peggioramento di cui conosciamo, abbondantemente, gli effetti nefasti. Lo dobbiamo alle persone care che molti di noi hanno perduto, lo dobbiamo a chi ancora sta soffrendo ricoverato in ospedale, lo dobbiamo ai più deboli e a tutti coloro i quali, pur non contagiati, potrebbero diventarlo per una leggerezza imperdonabile».

«Da domenica – conclude il presidente Spirlì –, occhi aperti e self control. La zona gialla consentirà, finalmente, la ripresa delle attività commerciali che erano state fermate. Ma le nuove disposizioni non dovranno essere considerate una sorta di tana libera tutti, perché, purtroppo, il Covid-19 non è un gioco».

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