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Gino Strada: "Allestito un reparto Covid di 31 letti, ma servono più medici"

Il punto della situazione del fondatore di Emergency: "Quello che mi ha colpito, stando giù a Crotone in questi giorni, è stata la grande disponibilità, la collaborazione e la grande solidarietà della popolazione che ci ha accolto in modo molto bello"

"A Crotone abbiamo cercato di rinforzare la situazione allestendo un secondo reparto Covid di 31 letti, oltre a quello che è stato in funzione in questi mesi. Ci stiamo poi occupando di rafforzare il sistema di sorveglianza sul territorio, di tracciare i contagi, di fare i tamponi ai positivi e ai contatti stretti. Non è un intervento enorme ma un piccolo aiuto che abbiamo deciso di dare rispondendo a una sollecitazione che ci è venuta dal governo". Lo ha detto Gino Strada, fondatore di Emergency, in collegamento con Sky.

"Abbiamo ancora bisogno di medici perché, lavorando in zona Covid, tra l'altro, non si possono fare turni di otto o dieci ore, quindi serve più personale. Quello che mi ha colpito, stando giù a Crotone in questi giorni, è stata la grande disponibilità, la collaborazione e la grande solidarietà della popolazione che ci ha accolto in modo molto bello. C'è una richiesta che sta crescendo in tutta Italia, e non solo in Calabria, di una sanità pubblica davvero, non pubblica camuffata che in realtà favorisce il privato. Una riflessione sulla sanità credo che vada fatta a livello politico. Questa pandemia ha messo a nudo la fragilità del nostro sistema sanitario come funziona oggi".

"Ripartirei da una domanda: ci sembra giusto che sulle necessità di salute delle persone ci sia il profitto? Non dovrebbe esserci solidarietà tra tutti i cittadini di un Paese per aiutarci a vicenda nel momento del bisogno? Prima o poi tutti avremo bisogno della sanità. Ha senso che ci sia il profitto lì dentro? Penso di no. Il privato se vuole investire nella sanità e offrire cure private rispetti le leggi - incalza Strada - e lo faccia coi propri soldi non utilizzando i soldi pubblici che sono, per l'appunto di tutti. Depauperare la sanità pubblica come è stato fatto negli ultimi anni e in vari modi con tagli alla sanità, blocco delle assunzioni di personale, chiusura di ospedali, in Calabria ne sono stati chiusi 18, spesso in posti dove magari i direttore degli ospedali erano contemporaneamente proprietari della casa di cura dietro l'angolo, è brutto. Ci si deve occupare della sanità pubblica, non della sanità. Una volta c'era il Ministro della Sanità Pubblica, oggi della Salute che non si capisce cosa voglia dire".

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