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Calabria: il virus fa paura, sospesi i ricoveri programmati negli ospedali

Lo stabilisce la nuova ordinanza regionale. Consentite le urgenze. Revocata la zona rossa a Cardeto e Pallagorio Coprifuoco ridotto di un’ora a San Costantino.

Il presidente facente funzioni Spirlì

Gli ospedali della Calabria non sono al riparo. Il virus si nasconde ancora dentro i Pronto soccorso e nelle degenze, rimasti in piedi dopo l’assedio di novembre. Troppo alto il rischio di diffusione del contagio in corsia. La Regione ha deciso, perciò, di confermare la sospensione dei ricoveri programmati (tecnicamente definiti “in elezione”) perché differibili, sia nell’area medica che in quella chirurgica, compresi ovviamente gli accessi per interventi in intramoenia. Le patologie ordinarie, almeno quelle sotto controllo, rientreranno negli ospedali solo quando il contagio non sarà più una minaccia. Per adesso, in corsia saranno garantite esclusivamente le prestazioni con carattere d’urgenza e riferite, comunque, a patologie a rischio. L’ordinanza firmata dal presidente della Regione facente funzioni, Nino Spirlì, conferma dunque la necessità di mantenere misure di contenimento rigorose per evitare un nuovo sovraccarico dei servizi sanitari calabresi.

Poi, ieri, la retromarcia con una nuova ordinanza che ha tolto i lucchetti ai tre paesi e ripristinato il colore arancione che tinge tutta la Calabria. Vincoli rigidi e confini che restano chiusi negli centri già finiti sotto sorveglianza che sono Bagnara Calabra (Rc), Platì (Rc), Bruzzano Zeffirio (Rc), Cotronei (Kr), Isola Capo Rizzuto (Kr) e Mileto (Vv). A San Costantino Calabro, nel Vibonese, paese in zona arancione, è stata concessa un’ora serale in più di libertà con coprifuoco dalle 22 e non più alle 21.

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