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A Cosenza Pronto soccorso stipato di pazienti in attesa di essere trasferiti in reparto

Per me si va nella città dolente... Lamenti, bombole di ossigeno, flebo di antibiotici, siringhe di eparina e flaconi di paracetamolo: tutt’intorno medici e infermieri che corrono da un letto all’altro.

L’ospedale dell’Annunziata, a Cosenza, non riesce ad uscire dall’emergenza e la crisi diventa sempre più ingestibile: un paramedico e quattro operatori di supporto sono positivi e ventotto pazienti sintomatici giacciono ancora ammassati in Pronto soccorso, mentre i reparti del più grande nosocomio dell’Alta Calabria scoppiano. Ieri l’ennesimo decesso di un anziano originario di Trebisacce.

«La situazione del pronto soccorso è preoccupante» conferma Mario Marino, direttore del Dipartimento di Prevenzione dell’Azienda sanitaria alla Gazzetta del Sud in edicola. «Occorre trovare al più presto posti in altri ospedali e all’allestire i cosidetti Covid hotel. Speriamo che la struttura militare da campo in corso di allestimento diventi operativa prima possibile».

Il presidente dell’Ordine dei medici del Cosentino, Eugenio Corcione, parla senza veli della situazione creatasi in tutta la Calabria settentrionale: «L’Annunziata è un disastro» afferma «tutta la macchina organizzativa si è mossa in ritardo in città e provincia».

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