Coronavirus in Calabria, aumentano i ricoveri: focolai nel Crotonese e nella Presila cosentina
La Calabria “Covid-free” sbocciata in primavera non c’è più, sepolta da statistiche sempre più preoccupanti. Ieri, i positivi hanno toccato quota 136, nuovo picco regionale da quando è cominciata la pandemia. Il Reggino (50 casi) e il Cosentino (49) restano i focolai più pericolosi. Il virus da qualche settimana è entrato nelle città, nei paesi, nelle case, nelle famiglie. Circola anche dentro le scuole (l’ultima ad essere chiusa, ieri sera, la primaria di Andreotta di Castrolibero, nel Cosentino, due giorni per tamponi ai docenti e sanificazione degli ambienti) e ovunque si alzano dighe. Cresce anche il ricorso agli ospedali. Ieri i ricoverati in corsia sono diventati 81 (+8), stabili le Terapie intensive (6). Focolaio a Isola Capo Rizzuto. Continua a salire il numero dei contagiati anche nella provincia di Crotone, dove i casi attivi sono complessivamente ventiquattro. Ieri sono risultate positive altre sette persone. La situazione più critica riguarda Isola Capo Rizzuto: nelle ultime ore hanno contratto l’infezione in quattro. Nel popoloso centro del Crotonese ci sono in tutto nove contagiati (in isolamento domiciliare), di cui sette sintomatici e due asintomatici. L’Asp non esclude che si tratti di un unico focolaio in corso. Rischio chiusure a Cosenza. Spezzano Sila e Rovito preoccupano il Servizio di Igiene pubblica dell’Asp con focolai che ardono da giorni e tamponi a tappeto per tracciare contatti di positivi. In Presila si rischiano nuove “zone rosse”. Ieri la Provincia è rimasta chiusa dopo la positività di un dipendente. Indagine epidemiologica con 282 tra impiegati ed esterni. Altri cento esami in Procura (che ha chiuso in anticipo ieri), dopo il contagio di un impiegato. A Castrolibero, ieri sera, chiusa la scuola primaria di Andreotta. Oggi, testing tra i docenti. Posti letto in esaurimento all’“Annunziata”. In Malattie infettive ne restano 5, in Terapia intensiva 4.