Il più grande processo alla ‘ndrangheta calabrese e ai suoi legami inconfessabili con massoneria deviata e pezzi delle istituzioni si apre questa mattina nell’aula bunker del carcere di Rebibbia a Roma.
A nove mesi esatti dal blitz Scott Rinascita che portò all’arresto 330 persone, inizia l’udienza preliminare davanti al gup Claudio Paris per 452 persone. Per sostenere la pubblica accusa sarà presente un vero e proprio pool guidato dallo stesso procuratore capo Nicola Gratteri e composto dai sostituti procuratori della Dda, che hanno coordinato le indagini del Ros, Annamaria Frustaci, Antonio De Bernardo e Andrea Mancuso.
Saranno circa 600 gli avvocati che, tra strettissime misure di sicurezza, affolleranno l’aula e che già da ieri hanno lasciato la Calabria per raggiungere la Capitale. Al momento non è stata data alcuna comunicazione circa le modalità di ingresso per evitare assembramenti e rispettare le norme legate all’emergenza coronavirus. Ai difensori degli indagati si aggiungeranno anche i legali che rappresenteranno le 224 parti offese: 205 privati; 15 Comuni del Vibonese molti dei quali, come il Comune di Nicotera, hanno già approvato la delibera di costituzione di parte civile; la Provincia di Vibo Valentia; la Regione Calabria, la Prefettura di Teramo e il Ministero della Giustizia.
Nell’udienza di oggi dovrebbe esserci la costituzione delle parti, le prime questioni sollevate dal collegio difensivo e poi la calendarizzazione delle prossime udienze.
Al vertice del castello accusatorio c’è Luigi Mancuso , detto “Il Supremo”, in ottimi rapporti con i De Stefano di Reggio ed i Piromalli di Gioia Tauro ed a capo del Crimine vibonese con compiti di collegamento con la provincia di Reggio e il Crimine di Polsi, vertice assoluto della ’ndrangheta unitaria. Nella sua rete ci sono politici, professionisti e rappresentanti infedeli delle istituzioni, in molti casi legati tra loro dal collante della massoneria deviata.
Infine buone notizie arrivano da Lamezia dove da due settimane sono partiti i lavori per realizzare un’aula bunker in un’area della Fondazione Terina. La struttura potrebbe essere pronta a ospitare circa mille persone entro la fine dell’anno.
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