Incertezza e preoccupazione, anche in Calabria, per la riapertura dell'anno scolastico. Lo rileva Save The Children in una nuova ricerca "La scuola che verrà: attese, incertezze e sogni all'avvio del nuovo anno scolastico", che contiene anche una rilevazione condotta in esclusiva da Ipsos e che delinea la percezione dei genitori al momento della rilevazione, a pochi giorni dalla ripartenza.
Nella regione, quasi 8 genitori su 10 dichiarano di avere preoccupazioni relative al rientro a scuola; la principale è data dall'assenza di chiarezza circa le modalità di ripresa (65%), seguita dai rischi legati al mancato distanziamento fisico (62%) e quindi dalle possibili variazioni di orario di entrata/uscita da scuola che potrebbero non essere compatibili con gli impegni lavorativi dei genitori (29%).
I nonni, per chi li ha, tornano ad essere il pilastro del welfare familiare, per il 26% dei genitori intervistati. Anche la rinuncia al lavoro o la riduzione dell'orario lavorativo sembra essere una delle opzioni delle famiglie, in particolare quelle con figli più piccoli: una scelta che in Calabria, come in tutta Italia, ricadrebbe su quasi 1 madre su 7 (16%).
Tra le principali preoccupazioni con cui le famiglie calabresi si trovano a fare i conti con la ripresa dell'anno scolastico emerge anche l'apprensione legata alle difficoltà di apprendimento, dopo i mesi di lockdown e un'estate che non per tutti è stata l'occasione per recuperare. Sebbene quasi tutti siano stati ammessi alla classe successiva senza debiti, il 18% dei genitori ritiene che il proprio figlio non sia pronto ad affrontarne il programma a causa della perdita di apprendimento conseguente alle condizioni imposte dal confinamento.
A questo si aggiunge anche la preoccupazione per le condizioni economiche peggiorate negli ultimi mesi che si riflette anche sul rientro in aula: più di un genitore su 5 crede di non potersi permettere l'acquisto di tutti i libri scolastici; più della meta' (55%) fra coloro che usufruiscono del servizio mensa si dichiarano preoccupati della possibile sospensione del servizio a causa delle norme anti-Covid, mentre poco più di un genitore su 3 fra coloro che ne hanno usufruito negli anni passati per i propri figli di 4-12 anni, pensa di non poter sostenere le spese il prossimo anno.
"La scuola e' il luogo - afferma Raffaela Milano, Direttrice dei Programmi Italia-Europa di Save the Children - dove si combatte, in prima linea, la battaglia contro la povertà educativa. L'obiettivo oggi da porsi non è tornare alla condizione pre-crisi, ma compiere un deciso passo in avanti sul diritto all'educazione di qualità per tutti, superando le gravi diseguaglianze che si sono consolidate in questi anni. Servono scuole sicure, aperte tutto il giorno, accoglienti verso chi affronta maggiori difficoltà e in grado di far fronte alle crisi presenti e future. La riapertura oggi e' ancora piena di incertezze, ma e' una sfida sulla quale occorre investire tutte le energie e le risorse".
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