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Padre Reginaldo Cambareri ricordato nella sua Gerocarne. Il suo legame con Acireale

Continua ad essere vivo e forte il ricordo del padre domenicano Reginaldo Cambareri (nome di battesimo Giovanni Antonio), già preside dell’istituto teologico San Paolo di Catania, assistente della Fuci ad Acireale, filosofo, teologo, uomo di chiesa e uomo di Dio, morto il sei novembre del 1989 all’età di soli 55 anni.

Una figura che ha fortemente lasciato il segno in quanti hanno avuto la fortuna di conoscerlo, di frequentarlo e di apprezzare la sua opera di sacerdote e di studioso. “Un profeta del nostro tempo”, come è stato definito nel corso di un simposio del 1994, dal cardinale Paul Poupard, già presidente del Pontificio Consiglio della Cultura.

A Gerocarne, suo paese d’origine - dove l’altra sera per ricordarlo si è tenuta una celebrazione, presieduta dal vescovo della diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea monsignor Luigi Renzo e a seguire un incontro a più voci - lo hanno ricordato in tanti. Tra questi il padre domenicano Giovanni Calcara che è stato suo allievo, il quale nel corso del suo appassionato intervento ha rimarcato “la sua vocazione alla fede, alla vita religiosa, alla vita accademica con uno stile di vita che “lo caratterizzava e che ti colpiva fin dal primo momento in cui lo conoscevi: come uomo di preghiera, consapevole di quello che affermava e innamorato di esercitare un servizio”

Un impegno quello di padre Cambareri costantemente “dedicato alla comunità – ha evidenziato l’ex allievo Calcara – allo studio e alle lezioni che il domenicano teneva, ma anche alla direzione spirituale per cui era molto richiesto dai gruppi a cui ha donato i frutti della sua vita interiore e umana: la Fuci e il Gruppo giovani lavoratori di Acireale”.

Città quest’ultima che lo amato e che padre Cambareri ha a sua volta amato e “ verso la quale ha conservato sempre gratitudine e nella quale ha voluto anche essere seppellito”. Il relatore ha anche evidenziato che l’attività di padre Reginaldo, molto apprezzata da laici, vescovi, docenti, professionisti, era definita da alcuni suoi confratelli, come colui “che studia e insegna”. Inconsapevolmente, credo, invece che sia la più bella e significativa definizione che si possa dare di un “vero” frate domenicano”.

Padre Giovanni Calcara ha lanciato, infine, la proposta di costituire una associazione o una fondazione da dedicare all’amato uomo di chiesa “che abbia la cura, innanzitutto, di raccogliere e conservare tutti gli scritti e il materiale (foto, documenti, testimonianze)”, del suo intenso percorso di vita di missionario della buona parola.

Nel corso della serata dedicata a padre Cambareri sono anche intervenuti il sindaco di Gerocarne Vitaliano Papillo, il direttore dell’archivio storico diocesano di Mileto monsignor Filippo Ramondino, la nipote Giovanna Cambareri, don Antonio Pileggi e un amico degli anni giovanili Michele Papillo.

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