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Crotone, villette dei Grande Aracri da demolire: parere legale ridà il via libera alle ruspe

Potrebbe essere stato superato l'impasse che martedì mattina ha bloccato la demolizione dell'ultima delle tre villette abusive a Capocolonna appartenenti a Francesco, Rosario e Antonio Grande Aracri, fratelli del boss di Cutro Nicolino Grande Aracri. Immobili realizzati in un'area dove vige il divieto assoluto di edificazione, a pochi passi dal parco archeologico.

Il via libera a proseguire negli abbattimenti è venuto dal parere “pro veritate” che ieri pomeriggio è stato trasmesso agli uffici municipali dall'avvocato Sabatino Rainone del Foro di Nola che segue alcuni procedimenti amministrativi sulle demolizioni a Capocolonna per conto del Comune. Il legale ha sostenuto nel suo parere la scarsa rilevanza che avrebbe ai fini dello stop alla procedure di demolizione, il diritto di superficie sull'area dove sorge il terzo fabbricato da buttare giù, esibito l'altro giorno dalla proprietaria di un'altra villetta interessata da un ordine di abbattimento. Il certificato catastale era stato esibito all'ente attraverso l'avvocato Giuseppe Pitaro. Con una diffida a proseguire con i lavori avviati lunedì. Il che aveva indotto il Municipio a mettere un freno temporaneo alla ditta incaricata ad eseguire gli interventi, al fine di riesaminare la pratica sotto il profilo urbanistico e legale. L'avvocato Rainone (che sta già difendendo il Municipio davanti al Tribunale amministrativo regionale di Catanzaro sull'istanza di annullamento dei provvedimenti di abbattimento degli immobili, un box in muratura e dell'immobile ad un piano, di proprietà di Giovanna e Maria Grande Aracri) ha invece affermato che la visura catastale che certificherebbe l'esistenza del diritto di superficie avrebbe solo un valore «fiscale e tributario». Quindi, secondo questa valutazione, il titolo giuridico comunicato al Comune non pregiudicherebbe il completamento delle demolizioni degli immobili appartenenti alla famiglia Grande Aracri.

L'articolo completo sulla Gazzetta del Sud, edizione di Catanzaro

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