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Viaggio nelle carceri della Calabria tra sovraffollamenti, aggressioni e pochi agenti

Viaggio nell'“altro mondo”, quello protetto da sbarre e da mura alte, cinte di filo spinato. Un mondo inquieto dal quale risalgono le tensioni di questi ultimi giorni. Due agenti aggrediti (uno a Cosenza e l'altro a Castrovillari) e un detenuto suicida (a Cosenza) tra vuoti nell'organico della polizia penitenziaria e una popolazione detenuta che continua ad aumentare.

Due agenti finiti in ospedale. Due storie riportate a galla dal Sappe (che è il sindacato della polizia penitenziaria). Il primo a Cosenza, giovedì sera. Un recluso italiano, ristretto nel circuito media sicurezza, in espiazione di pena per tentato omicidio ed altro, si è scagliato contro l'agente, per futili motivi, utilizzando un ventilatore.

A Castrovillari, invece, un detenuto straniero, intorno alle 13 di venerdì, ha colpito con un pugno in faccia un assistente capo che è caduto pesantemente a terra riportando un trauma facciale e la frattura di una costola con due mesi di convalescenza.

L'articolo completo nell'edizione odierna della Calabria della Gazzetta del Sud.

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