
"Il Covid-19, che per il mondo intero rappresenta la più tragica e improvvisa pandemia dell’era moderna, per la 'Ndrangheta potrebbe diventare una straordinaria occasione per acquisire nuove aree di mercato e riciclare denaro sporco": queste le parole del Capo della Polizia, Franco Gabrielli, durante la videoconferenza di avvio del progetto I-CAN (Interpol Cooperation Against 'Ndrangheta). L'Italia insieme all’Interpol ha lanciato la strategia di attacco globale alla 'ndrangheta, con un impegno economico di quattro milioni e mezzo di euro per tre anni di lavoro.
"Nel post-emergenza la minaccia mafiosa potrebbe esplodere con una forza inedita: l’onda d’urto della massa di capitali sporchi della 'ndrangheta potrebbe finanziare la crisi di liquidità delle grandi aziende, ma anche delle piccole e medie imprese, che a causa del lockdown e della conseguente recessione economica potrebbero non essere in grado di far fronte ai propri pagamenti", ha aggiunto Gabrielli.
"Il rischio concreto è che la 'ndrangheta sfrutti il momento di difficoltà per insinuarsi nelle gare pubbliche e nelle compagini societarie, così che al termine dell’emergenza potrebbe aver inquinato tutti i settori economici, controllando imprese in precedenza sane". In apertura della videoconferenza le parole del Segretario Generale dell’Interpol Jurgen Stock, a capo della più grande Organizzazione internazionale di polizia, che riunisce 194 Paesi del mondo: "I-CAN vuole sostenere tutti i Paesi in una lotta globale grazie al sostegno economico e operativo dell’Italia".
Riguardo ai settori di infiltrazione della 'ndrangheta nella fase post-Covid, «oggi c'è tutto il temadel sanitario. Pensate solo all’attenzione che c'è per la ricerca di nuovi vaccini, di strutture per l’accoglienza dei pazienti o gli stessi dpi. Oltre ai vaccini, c'è tutta la partita sui farmaci per curare le malattie, alcuni valgono più dell’oro. Per questo si punta alla possibilità di entrare nelle società che ne gestiscono la produzione». Lo ha detto il capo dela Polizia, Franco Gabrielli.
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