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Omicidio del piccolo Cocò, chiesto l'ergastolo in appello per Cosimo Donato e Faustino Campolongo

Cocò Campolongo, nel riquadro Cosimo Donato e Faustino Campilongo

Ergastolo. Il sostituto procuratore generale di Catanzaro, Salvatore Di Maio, ha chiesto il carcere a vita per Cosimo Donato e Faustino Campolongo, rispettivamente di 39 e 40 anni, imputati nel processo di secondo grado di concorso nell'omicidio del piccolo "Cocò" Campolongo ucciso a tre anni nelle campagne di Cassano insieme al nonno, Giuseppe Iannicelli e alla donna marocchina Betty Touss con la quale l'uomo aveva una relazione sentimentale.

Il pg Di Maio ha ricostruito la dinamica dell'agguato ordito per assassinare Iannicelli e conclusosi pure con la morte del bambino e della donna straniera i cui corpi vennero poi dati alle fiamme.

Donato e Campolongo contribuirono ad attirare Iannicelli in una trappola mortale, concorrendo poi alla eliminazione sua e del nipotino e dell'amante.

La morte di "Cocò" avvenuta nel gennaio 2014 spinse papa Jorge Bergoglio a venire in Calabria. Il Pontefice, nel giugno di quell'anno, in un memorabile discorso pronunciato nella Piana di Sibari scomunicò per la prima volta nella storia tutti i mafiosi.

Il processo di secondo grado a Donato e Campolongo, difesi dagli avvocati Ettore Zagarese, Vittorio Franco e Mauro Cordasco, riprenderà l'8 luglio prossimo. Ieri oltre al pg Di Maio è intervenuto il legale di parte civile, Liborio Bellusci, nell'interesse della famiglia Iannicelli, che ha chiesto la condanna degli imputati alla pena di ragione.

Lo scorso anno Campolongo e Donato vennero condannati alla Corte d'Assise di Cosenza al termine di un lungo processo caratterizzato anche dalla testimonianza di numerosi collaboratori di giustizia e dall'ascolto delle intercettazioni eseguite nel corso delle indagini dai carabinieri.

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