Processo da rifare per l’omicidio di Yurji Zinchenko, l'uomo trovato cadavere nel bagagliaio della propria autovettura in località Vascellero a Cariati il 3 settembre 2017. Nell'udienza in Corte d’Assise di Appello di Catanzaro, i giudici hanno accolto incompetenza territoriale sollevata dai difensori Amodeo e Bastone.
Nell'udienza si sarebbe dovuto decidere sui ricorsi depositati dal procuratore generale della procura di Castrovillari, dall’avvocato Francesco Bastone e dall’avvocato Amodeo del Foro di Crotone. La Corte d’Assise di Cosenza aveva condannato per l’omicidio di Zinchenko Dmitriks Mihails, difeso all’epoca da altro legale, alla pena dell’ergastolo con isolamento diurno, riconoscendolo responsabile di concorso in omicidio insieme al latitante Jandavs, mentre la Koshova Iana, difesa dall’avvocato Amodeo, era stata condannata alla pena di anni 4 e mesi 6 di reclusione, riconoscendola responsabile di favoreggiamento e occultamento di cadavere.
Avverso la sentenza di primo grado, avevano presentato appello sia la Procura di Castrovillari nei confronti di Liudmyla Popova, che era stata assolta in primo grado, sia gli avvocati Francesco Amodeo per la Koshova e Francesco Bastone subentrato nella difesa del Dmitriks. In apertura del processo di appello, gli avvocati Bastone e Amodeo, hanno sollevato eccezione preliminare d’incompetenza territoriale, contestata dalla Procura.
La Corte d’Assise di Appello di Catanzaro prima sezione, presieduta dalla dottoressa Gabriella Reillo, dopo una lunga Camera di Consiglio, ha annullato la sentenza di primo grado, ritenendo valide le difese degli avvocati difensori, inviando gli atti alla Procura della Repubblica di Crotone. Gli avvocati Bastone e Amodeo hanno argomentato che l’omicidio si era consumato in Torretta di Crucoli e non a Cariati, per come la Procura di Castrovillari aveva inizialmente ritenuto. Pertanto è stata annullata la sentenza di primo grado che prevedeva la pena dell’ergastolo per il Dmitriks.
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