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Sentenza del Tar, a Cosenza la resistenza... dell’aperitivo: bar e ristoranti restano aperti

Il responso dei giudici amministrativi ha rimesso ordine nelle gerarchie istituzionali. Un verdetto ispirato dagli insegnamenti dei padri latini: ubi maior minor cessat.

Cosenza - si legge sulla Gazzetta del Sud in edicola - trasforma l’applicazione della legge in percezione di accanimento. «Chiudere? Dovranno venire i carabinieri o la polizia a ordinarcelo. Senza un loro intervento, noi andremo avanti. Ci siamo attrezzati, abbiamo investito denari per ripartire in sicurezza, rispettando le misure stringenti imposte dall’ordinanza della Regione. Stiamo cercando di risollevarci ma così lo Stato continua a non aiutarci. Avevano promesso liquidità attraverso le banche. Ma le banche non ci danno fiducia. La Regione ci aveva dato un’opportunità per ripartire. E ora ci viene imposto un nuovo stop. Ma in che mondo viviamo?».

Nei bar del centro di Cosenza si consuma l’insubordinazione di Stato, la resistenza dell’aperitivo, del caffè e del cappuccino. Locali aperti come segno di sfida allo Stato e non alla Giustizia che ha dovuto fare il suo naturale corso.

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