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Coronavirus, a Rogliano 9 ex positivi diventano donatori di plasma

Gesto di nobile generosità. Dal contagio alla convalescenza alla donazione di plasma. Il sindaco di Rogliano, Giovanni Altomare, ha raccolto la disponibilità al prelievo di sangue di altri nove suoi concittadini, appena usciti dall'infezione virale con l'accertamento della negativizzazione dei rispettivi tamponi. Oltre al sindaco, cinquantaduenne, si sono offerti volontari: il vicesindaco Fernando Sicilia, 62 anni, e il consigliere comunale di maggioranza Antonio Simarco, 52 anni, tutt'e tre usciti guariti dal ricovero Covid; il comandante della Polizia municipale Giuseppe Zumpano, un dipendente comunale, una coppia di coniugi e la figlia, due professioniste, questi ultimi usciti dalla quarantena domiciliare obbligatoria.

Tutti fanno parte del gruppo dei primi contagi che hanno trovato diffusione, nella seconda metà di marzo, a seguito dei contatti scaturiti dalle prime riunioni operative, tenute in municipio per il coordinamento delle azioni di prevenzione antivirus, contatti che hanno, poi, coinvolto alcuni familiari dei partecipanti. I donatori roglianesi seguono la scia segnata dal bersagliere ventinovenne di Santo Stefano di Rogliano, Simone Altomare, che è anche consigliere comunale di maggioranza nel suo comune, che, dopo i tamponi di negativizzazione seguiti ad una drammatica fase iniziale della malattia con ricovero, ha aderito al reclutamento di pazienti-donatori del “plasma convalescente”, reclutamento lanciato in un appello del Centro trasfusionale e dalla unità operativa complessa Malattie infettive dell'ospedale dell'“Annunziata” di Cosenza.

Nei giorni scorsi, le due strutture ospedaliere hanno avviato l'iniziativa per l'immunoterapia passiva, che potrebbe rappresentare, come ha rappresentato, a cominciare dall'ospedale “San Matteo” di Pavia, un trattamento d'urgenza efficace e sicuro per la guarigione dal Covid. Il primario di Malattie infettive, dottor Antonio Mastroianni, ha spiegato l'importanza della donazione: «Il plasma convalescente o le immunoglobuline sono stati usati come ultima risorsa salvavita in altre gravi malattie infettive come Sars ed Ebola.

Il suo uso ha permesso di ottenere una riduzione significativa del rischio relativo di mortalità anche nei soggetti affetti da influenza grave nel corso della pandemia del 2009. Alcune revisioni sistematiche di numerosi studi hanno dimostrato che la mortalità era sostanzialmente ridotta dopo aver ricevuto varie dosi di plasma convalescente in pazienti con gravi infezioni respiratorie acute, senza il rilievo di eventi avversi o di complicanze».

Il sindaco Altomare, che ha colto immediatamente l'appello, considera il suo gesto come “doveroso” rispetto al quadro del contagio roglianese, «anche se, probabilmente, avrei aderito comunque all'invito formulato dall'ospedale di Cosenza». «A maggior ragione, io e gli altri concittadini - sottolinea - lo facciamo, con tutto il nostro trasporto personale, per avere sofferto il dramma della malattia e l'incubo dei contagi. Sappiamo cosa tutto questo significhi e vogliamo che altri, e speriamo non ce ne siano più, soffrano gli stessi patimenti».

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