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Corteo funebre "vietato" a Ciampa di Cavallo a Lamezia, scoperti i responsabili

Sono stati individuati i responsabili del funerale, con centinaia di partecipanti e tanto di palloncini, che si è tenuto nel quartiere Ciampa di Cavallo a Lamezia Terme nonostante di divieti imposti dall'emergenza coronavirus.

Si è conclusa una prima fase di indagini svolte dal Commissariato di polizia di Lamezia Terme che hanno puntato i fari sull’assembramento illegale inscenato nel rione in occasione del funerale di una persona del luogo. Una cerimonia sotto l’abitazione del defunto alla presenza di numerose persone in palese spregio delle disposizioni vigenti emesse per contrastare la diffusione dell’epidemia da Covid 19.

Il Commissariato era venuto in possesso di un video, postato su Facebook, in cui si vedeva una bara, portata a spalla da alcune persone di etnia rom, che usciva dall’androne di una palazzina popolare del rione, poi accertata essere quella in cui abitava il defunto. Nel video si vedeva la bara attorniata da un assembramento di persone, che urlavano, si lamentavano, applaudivano e lanciavano palloncini bianchi.

Le indagini, sotto la direzione del Procuratore della Repubblica di Lamezia Terme, Salvatore Maria Curcio, fin da subito informato dal dirigente Raffaele Pelliccia, hanno permesso di ricostruire quanto accaduto.

In particolare, il defunto era un cinquantunenne morto dopo un malore. Secondo la ricostruzione della polizia l'impresa di pompe funebri avrebbe prelevato la salma dall’obitorio dell’ospedale ancora prima di essere in possesso dell’autorizzazione comunale, rilasciata alcune ore dopo. Inoltre, anche mediante l’acquisizione di registrazioni di impianti di video sorveglianza, la polizia avrebbe accertato che l’addetto dell’impresa di pompe funebri, nella mattinata di sabato 18, intorno alle 8,40, aveva portato il feretro nell’abitazione della famiglia del defunto, contravvenendo ulteriormente alle disposizioni che ne imponevano il trasporto direttamente al cimitero. Da qui la successiva “cerimonia”.

Attraverso l’attenta analisi delle immagini acquisite, gli operatori della squadra di polizia giudiziaria e della polizia scientifica del commissariato di Lamezia hanno identificato 22 persone presenti alla “cerimonia”, ai quali oggi sono state notificate le violazioni amministrative previste dal decreto anti-coronavirus: una sanzione pecuniaria complessiva di 800 euro ciascuno oltre alla segnalazione all'Asp di Catanzaro per la prevista quarantena.

Inoltre, sono state accertate violazioni amministrative anche nei confronti del titolare dell’impresa funebre e di alcuni suoi dipendenti, contestandogli, pertanto, violazioni amministrative che prevedono sanzioni pecuniarie pari a 10 mila euro. Il titolare sarà anche segnalato al sindaco di Lamezia Terme per l’applicazione dell’ulteriore sanzione della sospensione della licenza.

Dell’attività svolta è stata inoltrata dettagliata segnalazione alla Procura della Repubblica di Lamezia Terme, ipotizzando, per alcuni soggetti, la commissione di reati di inosservanza dei provvedimenti dell’autorità e falso.

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