
Imprenditori, professori, professionisti di ogni sorta, era questa la clientela dei festini hard che si consumavano, a pagamento, nell'appartamento dell'odontotecnico Antonio Fratto, arrestato nell'ambito dell'inchiesta della Squadra Mobile “Lucciole e lanterne”.
Un giro vasto e remunerativo perché come spiega lo stesso Fratto in una intercettazione: «Hai capito che giro che c'è dietro? ..sempre gli stessi sono!... sempre gli stessi perché chi ha i soldi sono questi». Il costo per ogni festino si aggirava secondo quanto ricostruito intorno ai 250 euro. Con questa cifra il cliente pagava la prestazione di una ragazza e la presenza di altre coppie.
A “concedersi” sarebbero state alcune donne catanzaresi che proprio per evitare di essere identificate quasi sempre utilizzavano delle mascherine. A raccontare quanto accadeva dietro la porta dell'anonimo appartamento sopra lo studio di Fratto è proprio un cliente occasionale che è stato interrogato dagli inquirenti nel maggio scorso.
L'articolo completo sulla Gazzetta del Sud, edizione di Catanzaro

Scopri di più nell’edizione digitale
Per leggere tutto acquista il quotidiano o scarica la versione digitale.

Persone:
Caricamento commenti
Commenta la notizia