Calabria

Lunedì 25 Novembre 2024

'Ndrangheta e tifo organizzato, dai capi ultrà della Juve allusioni alle cosche

Le mani della 'ndrangheta sui biglietti della Juventus e sugli ultrà

La «più o meno velata allusione alla 'ndrangheta dell’hinterland milanese» ha una «valenza assai grave ed intimidatoria» e «d’altronde la possibile commistione tra criminalità organizzata e mondo calcistico non è affatto materia nuova». Lo scrivono i giudici della sesta penale di Milano nelle motivazioni della sentenza con cui, a dicembre, hanno condannato a 5 anni e mezzo Loris Grancini, storico capo dei Viking, gruppo ultrà della Juventus, a processo con altri 2 tifosi (condannati a 5 e 4 anni), perché avrebbe minacciato il titolare di una società milanese di eventi sportivi per costringerlo «a procurare loro biglietti» con una «corsia preferenziale» per le partite, tra cui un match di Champions tra Juve e Real Madrid del 2015. Grancini, difeso dai legali Luca Ricci e Jacopo Cappetta e arrestato nel 2017 per l’esecuzione pena per scontare 13 anni e 11 mesi tra cui una condanna per tentato omicidio, era accusato di quattro episodi di tentata estorsione nei confronti del titolare della società che vendeva biglietti, parte civile col legale Ludovico Mangiarotti. Nel maggio 2017, tra le altre cose, Grancini, a processo con altri due (difesi dall’avvocato Marco Ventura), si sarebbe presentato nel punto vendita per chiedere biglietti per la partita Juve-Crotone per «certi personaggi calabresi di Corsico». Gli imputati, scrivono i giudici, in quel periodo «erano a conoscenza del fatto che la Juve non avrebbe più dato» al titolare della rivendita i ticket «destinati alla tifoseria organizzata», nemmeno ai «gruppi di Milano» degli ultras, anche a seguito della «vicenda 'Alto Piemonte'», ossia l’inchiesta dei magistrati di Torino sui rapporti tra la 'ndrangheta e la curva bianconera. «Quando i rapporti con la tifoseria della Juventus sono andati 'oltrè - scrive il Tribunale milanese - non solo la squadra ha bloccato i biglietti assegnati in dotazione», ma lo stesso titolare del punto vendita milanese «ne ha preso in modo netto le distanze» e ha denunciato le tentate estorsioni degli ultrà.

leggi l'articolo completo