Coronavirus, i sindacati: "Scongiurare il rischio di un crollo del sistema sanitario calabrese"
«Rivolgiamo ai parlamentari calabresi un appello affinchè, approvato il piano straordinario di assunzioni nella Sanità da parte del Consiglio dei Ministri, si facciano carico di porre immediatamente e con forza all’attenzione del Governo la difficilissima situazione della nostra regione». Lo dichiarano i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil Calabria, Angelo Sposato, Tonino Russo e Santo Biondo. «E' della massima urgenza, infatti - proseguono Sposato, Russo e Biondo - intervenire per scongiurare il rischio di un crollo del sistema sanitario calabrese sotto il peso di un’eventuale diffusione del contagio del coronavirus nella regione. La situazione è gravissima. Solo per citare alcuni casi di questi giorni: chiude la Pneumologia a Castrovillari; a Locri la tenda pre-triage installata dalla Protezione Civile è priva di personale perchè medici e infermieri dell’ospedale fanno già i salti mortali e ieri, venerdì, un caso sospetto, per fortuna risultato poi negativo, è finito direttamente in Pronto Soccorso. servono posti letto in terapia intensiva ed è a rischio la «tenuta» dei Pronto Soccorso». «Mentre in Lombardia - scrivono i segretari di Cgil, Cisl e Uil Calabria - si anticipano le sedute di laurea dei corsi per infermieri specializzati programmate per aprile, in modo da poter procedere subito a nuove assunzioni, in Calabria si licenzia il personale precario che ha garantito il funzionamento di importanti servizi, perdendo posti di lavoro e competenze acquisite sul campo: all’ospedale di Reggio, dove si registra il secondo caso di coronavirus, è stata bloccata la proroga di quaranta contratti a termine per gli infermieri! C'è, inoltre, l’esigenza di garantire la sicurezza del personale sanitario, messo a dura prova già in condizioni ordinarie. Per queste ragioni - concludono i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil Calabria - chiediamo ai Parlamentari che rappresentano i nostri territori un intervento deciso e immediato presso il Governo per evitare l’aggravarsi di una situazione già molto compromessa».