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Una mezza frase, qualche segnale d'insofferenza. Non una confessione vera e propria, ma tanto è bastato a un insegnante di sostegno per fare scattare il campanello d'allarme, innescando le procedure sfociate nell'arresto di un 55enne reggino, accusato di violenza sessuale aggravata su una minore.
Emergono pochi particolari, ovviamente a tutela della giovane vittima. Una perfetta sinergia tra vittima minorenne, scuola e Arma dei Carabinieri che può essere presa a modello come “best practice” ed esempio di fiducia nelle Istituzioni.
L'edizione integrale dell'articolo è disponibile sull'edizione cartacea della Gazzetta del Sud - edizione di Reggio Calabria.
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