Il sindaco di Cosenza chiude la fiera di San Giuseppe e un insegnante di San Floro di ritorno dalla Lombardia sceglie l'autoisolamento. Queste le prime conseguenze dirette in Calabria della diffusione del Coronavirus in Italia. Ieri le rassicurazioni della governatrice Jole Santelli che aveva parlato di un allarme elevato e comunque di una situazione "sotto controllo".
Il sindaco Mario Occhiuto si è detto molto dispiaciuto "per gli espositori, per i cittadini e per i tanti visitatori che ogni anno arrivano a Cosenza ma la sicurezza e la salute dei cittadini vengono prima di ogni altra cosa».
Da Codogno - come riportato nelle pagine della Gazzetta del Sud-edizione Calabria in edicola - , il paese focolaio del temuto coronavirus nel Lodigiano, un giovane insegnante che nella provincia lombarda vive e lavora stabilmente in un istituto d’istruzione superiore, è rientrato a San Floro, nel Catanzarese.
L’insegnante non presenta in alcun modo i sintomi dell’infezione da Coronavirus, ma il personale sanitario gli ha consigliato di rimanere in casa per 14 giorni, in via precauzionale, per tenere sotto controllo la situazione e scongiurare qualsiasi eventuale rischio sanitario.
Dopo i due cittadini cinesi di Scalea “messi in quarantena” ieri è successo anche a Tortora. Un commerciante cinese, che era rientrato da alcuni giorni dal suo Paese di origine, è stato messo in quarantena per 14 giorni nella sua abitazione di Tortora. L'uomo è stato nei centri in cui ci sono i focolai di Coronavirus ma allo stato è in buone condizioni di salute ed è asintomatico.
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