L’ex sottosegretario di Stato Giuseppe "Pino" Galati è stato rinviato a giudizio nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Catanzaro sulla Fondazione «Calabresi nel Mondo», ente in house della Regione Calabria. Il processo, secondo quanto disposto dal Gup di Catanzaro, inizierà il prossimo 17 luglio e riguarderà anche la collaboratrice di Galati Mariangela Cairo. L’inchiesta a carico di Galati riguarda una presunta distrazione di fondi comunitari. Le accuse contestate sono, a vario titolo, abuso d’ufficio, falsità ideologica e peculato. Un terzo imputato, Giuseppe Antonio Bianco, ex dirigente della Regione Calabria, ha scelto il rito abbreviato, che si celebrerà il prossimo 15 maggio. Dall’inchiesta é emersa una presunta distrazione di fondi destinati all’associazione «Calabresi nel mondo», ora in liquidazione, evidenziando una gestione «clientelare» delle assunzioni, con la paventata violazione delle norme vigenti in materia, ma anche la violazione dello Statuto della fondazione nella parte in cui prevedeva la gratuità degli incarichi di presidente. Un terzo aspetto delle indagini riguarda il rapporto tra «Calabresi nel mondo» e la fondazione «I Sud del mondo», di cui Galati è stato pure presidente, in relazione all’illecito affitto di una sede a Roma. I difensori di Galati, gli avvocati Francesco Gambardella e Salvatore Cerra, hanno contestato l’ipotesi accusatoria ritenendo da un lato l’insussistenza dei reati di peculato e di abuso d’ufficio contestati, in considerazione della natura privata della fondazione, come accertato dal Tribunale civile di Catanzaro con sentenza passata in giudicato. Dall’altro, la difesa ha evidenziato che tutte le attività gestite dalla Fondazione Calabresi nel Mondo, e quindi da Galati, sono state certificate da pareri «pro veritate» a firma di due professori universitari.