Centinaia di assunzioni per lavorare in un’azienda agricola di appena 20 ettari di estensione: è stato questo uno dei particolari che hanno insospettito gli investigatori dei Carabinieri e la Procura della Repubblica di Matera e che hanno portato alla denuncia di 501 persone per truffa aggravata ai danni dell’Inps, nel Metapontino. È uno degli aspetti delle indagini illustrati ai giornalisti stamani, a Matera, dal Procuratore della Repubblica, Pietro Argentino. Il periodo preso in esame dalle indagini va dal 2013 al 2017: l’azienda al centro dell’inchiesta ha sede a Rotondella, ma ha terreni anche a Tursi (Matera). Il titolare dell’azienda ha assunto, nel tempo, centinaia di persone: i vantaggi erano sia per l’imprenditore (con 75 mila ore di lavoro denunciate) sia per i dipendenti, i danni sono per l’Inps. I Carabinieri, però, confrontando le assunzioni fatte dall’azienda con le spese - molto ridotte - per sementi e gasolio, sono riusciti a ricostruire il quadro della truffa. Ora - è stato spiegato durante la conferenza stampa, alla quale hanno partecipato anche il sostituto procuratore, Lorenzo Nicastro, e i dirigenti di Ispettorato del lavoro e Inps, Michele Lorusso e Vito Latela - sono stati avviati controlli di tipo fiscale. Delle circa 500 persone assunte nell’azienda, cento erano straniere e altre residenti anche in Puglia e in Calabria.