L'ex governatore Giuseppe Scopelliti dovrà versare 66mila euro nelle casse della Regione Calabria. Lo ha deciso la Corte dei conti che con la stessa sentenza ha invece rigettato la richiesta di risarcimento per l'ex dirigente Rosalia Marasco di 14mila euro. La richiesta di risarcimento poggia sul pagamento, da parte della Regione Calabria, di 80mila euro in forza dell'accertamento di violazioni da parte del Garante dei dati personali.
La vicenda trae origine dalla denuncia di un'altra dipendente al Garante in cui lamentava la scarsa tutela dei propri dati personali. Tale denuncia era stata sporta all'esito di un giudizio amministrativo con cui, da ultimo, a due dirigenti, era stato assentito l'accesso a documenti, nella disponibilità della Regione, contenenti informazioni relative a dati afferenti allo stato di salute della dipendente.
Gli stessi dirigenti erano stati, in precedenza, in sede giudiziaria, accusati dalla dipendente di condotte vessatorie. Il Garante aveva richiesto chiarimenti sulle circostanze esposte. La Marasco aveva risposto evidenziando la mancata nomina del responsabile del trattamento dei dati personali da parte della Regione Calabria per l'inerzia della Giunta regionale.
Il garante aveva quindi irrogato una sanzione per la mancata designazione degli incaricati del trattamento dei dati personali, nonché per il mancato rispetto delle misure di sicurezza, individuate sia in relazione ai dati informatici che per i dati non informatici. La Regione quindi nel maggio 2017 ha dovuto pagare 80mila euro. Cifra della quale sono stati chiamati a rispondere dalla Procura regionale della Corte dei conti Scopelliti e la Marasco. I giudici contabili hanno infine ritenuto di accogliere la richiesta solo per l'ex governatore.
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