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Assolto dopo vent'anni. «In nome del Popolo italiano», il cinquantacinquenne Ariosto Artese è innocente. La Cassazione ha ritenuto insussistente l'accusa di usura aggravata dal metodo e dell'agevolazione mafiosa.
Un reato originariamente contestato che risaliva al 1999. Gli avvocati Paolo Pisani e Giorgio Pisani hanno detto di non potere esprimere «nessuna soddisfazione anche a causa delle innumerevoli occasioni in cui la pendenza del giudizio, ha indotto a “descrizioni” dell'imputato evidentemente inappropriate. Oggi Artese è persona libera, incensurata e priva di carichi pendenti».
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