Il Tar, con sentenza dell'11 settembre scorso, ha riconosciuto la legittimità del calendario venatorio 2019/2020 approvato dalla Giunta regionale nel mese di luglio. Lo rende noto, con un comunicato dell'ufficio stampa della Giunta regionale, il dipartimento regionale all'Agricoltura.
Il consigliere regionale delegato all'agricoltura Mauro D'Acri parla di "una notizia positiva che non sorprende affatto in quanto eravamo certi della bontà dell'operato ella politica regionale. Il Tar - aggiunge - ha riconosciuto la legittimità del calendario venatorio che e' stato emanato in presenza di un efficace piano faunistico-venatorio, in relazione al quale non si può porre, per la sua approvazione, alcuna questione circa il rispetto della disciplina attuativa delle direttive comunitarie. Il calendario venatorio è frutto dell'importante lavoro svolto dalla Consulta faunistico-venatoria regionale».
«Ci preme evidenziare che l'atteggiamento delle parti ricorrenti non è stato affatto costruttivo, in quanto tutti i portatori di interesse, comprese le associazioni protezionistiche, avrebbero il dovere di partecipare alla Consulta con spirito di confronto piuttosto che aprire contenziosi. Un sentito ringraziamento va all'avvocatura regionale, al Dipartimento agricoltura ed in particolare all'ufficio caccia, per il lavoro svolto in maniera egregia. Ora, dopo questo atto di conferma della correttezza amministrativa e giuridica, auspichiamo solo che la stagione della caccia possa avere inizio il più serenamente possibile".
"Al fine di evitare erronee valutazioni da parte di cacciatori e organi di vigilanza - è scritto infine nella nota - si evidenzia che, a seguito del ricorso presentato dal Wwf, dalla Lipu e dalla Lac, il Tribunale amministrativo regionale ha accolto l'istanza di tutela cautelare e sospende la deliberazione di Giunta regionale del 26 luglio 2017 fermando unicamente la caccia alle specie pavoncella e moriglione".
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