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Reggio, quadri e opere d'arte antichi rubati e rivenduti all'estero: 5 arresti

Opere d’arte, quadri, sculture in bronzo e marmo, oggetti religiosi provento di furto in Italia venivano esportati illegalmente e rivenduti in ambito internazionale.

Una banda specializzata è stata fermata questa mattina in una operazione svolta dai carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale e coordinata dalla procura di Reggio Calabria.

Quattro gli ordini di custodia cautelare ai domiciliari nei confronti di 5 persone tra cui Luigi Benducci, Pasquale Iuliano, Giuseppe Pedata, Raffaele Petti.

Le investigazioni sono state avviate nel novembre del 2015 a seguito di un controllo ad esercizio commerciale d’antiquariato di Reggio Calabria dalla Procura della Repubblica di Reggio Calabria, diretta dal Giovanni Bombardieri, e si sono poi estese a Napoli, Brescia, Catania, Torre del Greco, Arzano, Melito di Napoli, Sant’Antonio Abate, Ischia, Castrezzato, Isola del Liri, Grana. Le misure cautelari sono state eseguite dai carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Cosenza, coadiuvati da quelli del Reparto Operativo TPC di Roma, dei Nuclei TPC di Napoli, Roma, Bari, Perugia, Firenze, Monza, Torino, della Sezione TPC di Siracusa e dell’Arma territoriale.

Emessi anche venti decreti di perquisizione, emessi dalla locale Procura della Repubblica nei confronti di altrettanti indagati, ritenuti responsabili di associazione per delinquere finalizzata alla ricettazione di opere d’arte.

I provvedimenti seguono l’indagine “Antiques”, svolta dai carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Cosenza supportati dai colleghi di Napoli.

L'inchiesta, avviata nel novembre del 2015 dopo un controllo ad un antiquario di Reggio Calabria, ha consentito di acquisire numerosi elementi investigativi di colpevolezza nei confronti dei componenti della banda, con base a Napoli e provincia, e con ramificazioni nel Bresciano, specializzata alla ricettazione di oggetti antichi rubati in Italia per essere venduti in fiere di settore in Francia, come Avignone e Montpellier.

Recuperati beni di rilevanza storico artistica, provento di furto ai danni di abitazioni private del territorio nazionale, tra i quali emerge, per importanza, un dipinto, olio su tela, del ‘700, raffigurante “Madonna con Bambino”, di Scuola Napoletana, trafugato nel 2014 da un palazzo nobiliare di Arcevia (AN), nonché di sequestrare, al valico di Ventimiglia (IM), al confine con la Francia, centinaia di beni antiquariali, costituiti prevalentemente da elementi di arredo antico e di pregio, quali sculture in marmo e bronzo, consolle, dipinti su tavola e su tela, suppellettili antichi in argento, ceramica e porcellana, trasportati a mezzo di furgoni presi a noleggio per l’occasione dagli appartenenti al sodalizio criminale.

Il valore economico di tutti i beni sequestrati è stato stimato in circa un milione e mezzo.

 

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