Può definirsi civile un Paese che non riesce a garantire condizioni umane e dignitosi a chi si trova in carcere per scontare una pena? Domanda retorica e anche un po' banale, ma sempre attuale in riferimento all'Italia.
Il sovraffollamento delle carceri è un problema irrisolto - come riporta la Gazzetta del Sud oggi in edicola -, ciclicamente portato alla ribalta, ma mai seriamente affrontato. Un trend negativo, che tocca da vicino anche la Calabria. Secondo gli ultimi dati diffusi dal dipartimento dell'amministrazione penitenziaria – datati 30 giugno 2019 –, nelle carceri calabresi sono ospitate 2.869 persone a fronte di una capienza di 2.734 posti.
Sulle dodici case circondariali presenti in Calabria solo due sono frequentate da meno detenuti rispetto alla capienza massima: si tratta del carcere di Palmi e di quello di Vibo Valentia. Tutti gli altri penitenziari presentano numeri superiori agli standard regolamentari. Le situazioni più critiche sono quelle che riguardano le strutture di Castrovillari, Cosenza, Locri, Reggio-Arghillà e Corigliano Rossano.
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