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'Ndrangheta in Emilia, confisca di beni da un milione per l'imprenditore Gaetano Blasco

La Dia di Firenze ha confiscato beni per oltre un milione di euro nei confronti dell’imprenditore Gaetano Blasco, ritenuto esponente della 'Ndrangheta in Emilia-Romagna, attualmente detenuto.

Il provvedimento, emesso dal tribunale di Bologna, attribuisce carattere definitivo al sequestro già effettuato nel dicembre 2018 e sottopone Blasco a misura di sorveglianza speciale, per cinque anni, con l’obbligo di soggiorno nel Comune di residenza. Complessivamente la confisca ha riguardato quattro società, un immobile a Reggio Emilia, sette beni mobili registrati e nove rapporti bancari tra conti correnti, libretti di deposito e dossier titoli.

Nato a Crotone nel 1962, poi trasferitosi a Reggio Emilia a fine anni '90, Blasco - si legge in una nota della Dia - si è affermato come elemento di spicco del sodalizio 'ndranghetistico emiliano, fino a quando nel 2015 è stato tratto in arresto nell’ambito dell’Operazione Aemilia per il reato di associazione di tipo mafioso e per altri crimini aggravati da metodo e agevolazione mafiosa, reati per cui ha ricevuto condanne per 38 anni complessivi.

L'indagine economico-patrimoniali condotte dalla Dia sull'imprenditore e suoi familiari, coordinate dal sostituto procuratore della Dda di Bologna Beatrice Ronchi, corroborate da dichiarazioni di collaboratori di giustizia, hanno consentito di far luce su un patrimonio immobiliare e finanziario ritenuto sproporzionato rispetto alle capacità reddituali dichiarate.

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