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Violenze e abusi in aula, dopo gli arresti in Calabria si accelera per la videosorveglianza

Videosorveglianza negli asili

Potrebbe partire dalla Calabria e precisamente da Tiriolo, paese in provincia di Catanzaro, la rivoluzione delle aule videosorvegliate. La giunta comunale infatti ha già avviato tutte le pratiche per installare un sistema di videosorveglianza in ogni aula delle scuole primarie del paese. I due terribili episodi scoperti dalla Procura di Lamezia Terme negli ultimi giorni hanno spinto l'amministrazione comunale a non restare con le mani in mano.

In appena due giorni infatti un maestro di religione è stato arrestato per presunti abusi su bimbe di appena cinque anni, mentre una maestra di una scuola elementare è stata posta ai domiciliari per le violenze non solo verbali nei confronti dei suoi alunni. Episodi che hanno riacceso il dibattito sulla possibilità di dotare le scuole di sistemi che possano controllare quanto avviene durante le ore di lezione. Un tema tanto sentito che da circa due anni si lavora a una legge nazionale che prevede l'installazione di «telecamere di videosorveglianza negli asili nido e nelle scuole dell'infanzia nonché presso le strutture socio-assistenziali per anziani, disabili e minori in situazione di disagio» il cui itinere però deve ancora concludersi.

Poche ore dopo la notizia dell'arresto della maestra in un paese del comprensorio lametino il sindaco e i suoi assessori riunivano la giunta nel palazzo comunale di Tiriolo e rompevano gli indugi. All'unanimità è stato approvato un atto di indirizzo che consente di avviare tutte le procedure per giungere alla installazione dei sistemi di videosorveglianza.

L'articolo completo sulla Gazzetta del Sud in edicola. 

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