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Sulla nave della legalità anche una delegazione calabrese

Questa mattina è arrivata a Palermo la nave della legalità - salpata ieri da Civitavecchia - con all'esterno le grandi foto di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino e con a bordo 1.500 studenti, tra cui una delegazione calabrese guidata da Franca Falduto, responsabile regionale della Consulta studentesca.

I giovani, che sono scesi al grido di “Giovanni e Paolo” e "Lezione di vita, lezione di coraggio, questo per noi il 23 maggio", sono stati accolti sulla banchina dai loro colleghi siciliani e da Maria Falcone, sorella del magistrato ucciso dalla mafia il 23 maggio del 1992 insieme alla moglie Francesca Morvillo e a tre uomini della scorta: Antonio Montinaro, Rocco Dicillo e Vito Schifani. Presente anche il sindaco di Palermo Leoluca Orlando.

A Civitavecchia, invece, ad augurare “buon vento” ai ragazzi è stato il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che ha ringraziato “quanti da una ferita così profonda hanno tratto ragione di un maggior impegno civico per combattere la mafia, le sue connivenze, ma anche la rassegnazione e l'indifferenza che le sono complici. Il sacrificio di Falcone e Borsellino - ha aggiunto il Capo dello Stato - è divenuto motore di una riscossa di civiltà, che ha dato forza allo Stato nell'azione di contrasto e ha reso ancor più esigente il dovere dei cittadini e delle comunità di fare la propria parte per prosciugare i bacini in cui vivono le mafie. La riscossa - ha concluso - ha già prodotto risultati importanti. Ma deve proseguire. Fino alla sconfitta definitiva della mafia".

Nel pomeriggio due cortei, uno dall’Aula bunker e l’altro da via D’Amelio, - con loro la delegazione calabrese - sono partiti per riunirsi in via Notarbartolo, sotto l’Albero Falcone, e celebrare insieme il momento solenne del Silenzio suonato dal trombettiere della Polizia di Stato all’ora esatta della strage: 17.58.

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